Sì, una digital strategy serve anche se sei una PMI

Lavorando come copywriter, social media e digital strategist di provincia, mi sono imbattuta nelle più diverse forme di PMI: aziende piccole, piccolissime, microimprese, ma anche medie, grandi, super specializzate, strutturate, creative, con un’offerta vastissima ma gestite interamente da figure “jolly” in lotta per rimanere in pari con tutte le competenze richieste… Insomma, il concetto di noia proprio non ci appartiene!

Il primo assioma: la comunicazione è ovunque

In questo variegato panorama di attività, il primo punto che accomuna quasi tutti, il primo scoglio da superare, è il dimostrare che “comunicazione” non è una voce di budget solo per l’azienda strutturata con almeno 50 dipendenti e un fatturato estero importante, ma qualcosa che riguarda le attività di ogni giorno, di tutti. Tanto per sfoggiare le mie conoscenze universitarie [papà, Scienze della Comunicazione è un corso di laurea vero, anche se so che dopo 15 anni ancora non me l’hai perdonato!], possiamo partire dal primo assioma della comunicazione:

Non si può non comunicare.

 Paul Watzlawick 

Quindi, un professionista o un’azienda lungimirante, nel suo business plan non può pensare di escludere anche un investimento minimo nella divulgazione e promozione della propria attività. Fingere di non vedere il problema significa prepararsi ad affrontare una maratona pretendendo di non curare una caviglia slogata.

Contenuto e relazione: il secondo assioma

Continuiamo a dare fondo alle mie esperienze di studio [davvero, la triennale all’Università dell’Insubria è ottima, conosco tanti professionisti validi passati da lì. Diffidate da chi dice il contrario solo perché siamo in Provincia di Varese.] con quello che invece ho poi contestualizzato con fatica e sudore sul campo.

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione. 

 Paul Watzlawick 

Certo, qui Warzlawick parlava di come comunichiamo: il messaggio, e soprattutto il modo in cui questa viene divulgato. Allargherei però il campo pensando alla gestione della comunicazione in un’azienda: quanto spazio viene dato all’attività? Viene gestita da professionisti, o dalle amate figure jolly? Quanto è importante investire in formazione e in servizi anche a pagamento, senza accontentarsi delle quattro competenze gratuite acquisite usando il nostro profilo Facebook [magari Instagram, se siamo fortunati] per anni?

Una buona comunicazione parte da un buon contenuto: non si comunica tanto per esserci, ma per spiegare i motivi per cui si è. Allo stesso modo la relazione è fondamentale: bisogna quindi avere ben chiaro a chi ci si rivolge, perché e come potremmo migliorare la vita [o la giornata, volendo rimanere in campo del possibile] del nostro prossimo affezionato cliente, senza trascurare il rapporto con il nostro professionista di comunicazione. Non importa che sia una persona all’interno dell’azienda, un’agenzia di comunicazione, un freelance… L’importante è entrare in sintonia, sviscerare insieme i dubbi, avere fiducia reciproca. In questo modo, trasmettere la scintilla unica che caratterizza la tua attività sarà davvero possibile.

I luoghi comuni e le sacrosante verità

Viviamo in un mondo in cui tutto è digitale, veloce, pronto all’uso…. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Quanto siamo stanchi di filosofeggiare sul mercato, di rimarcare che la domanda è ben meno dell’offerta, che la concorrenza è spietata e la guerra è sul prezzo?

Tutte queste affermazioni hanno anche un fondo di verità, ma non tengono conto di tanti fattori: la professionalità, la creatività, l’empatia, l’audacia, la perseveranza, l’originalità. La differenza nella tua attività la fai tu, il tuo team, il tuo progetto. Allora cosa aspetti? Inizia a pensare a come comunicarlo al meglio, e vedrai che anche chi ti gravita attorno capirà la differenza.

Riepilogando:

  • È impossibile non comunicare.
  • La comunicazione non va arrangiata, almeno di non puntare a risultati disastrosi.
  • Comunicare fa la differenza nel tuo business, anche se sei una PMI o una microimpresa.
  • Devi trovare uno o più professionisti con cui costruire un rapporto di fiducia.

Posso essere io? Se vogliamo provare a scoprirlo, scrivimi a fra.vergerio@gmail.com