Ehi tu, come scegli in che modo comunicare?

Questo titolo può generare fastidio. Quel noioso sentore di sovraccarico cerebrale di quando ci si trova a elaborare pensieri diversi in simultanea: ci conosciamo? Non è un po’ esagerato? Da quando siamo amici? Cosa vuoi vendermi? Mi vuoi fregare?!
C’è chi lo ammette, e chi mente. Niente di male, era esattamente il mio intento.

Il peso della comunicazione

A volte avere il messaggio giusto non basta: un nuovo prodotto o servizio, magari davvero significativo e non solo confezionato ad arte per un po’ di pubblicità, una notizia inaspettata o una novità attesa, finalmente pronta per essere svelata: tutti aspetti che, nel pensiero del potenziale divulgatore, possono portare un vantaggio significativo alla propria attività ma che poi, nei fatti, si disinnescano in poco tempo oppure finiscono per ritorcersi dannosi verso il piano di sviluppo.

Non si possono compiere miracoli con le parole senza qualcosa di davvero rilevante da dire ma, allo stesso tempo, sbagliare registro comunicativo può arrivare a danneggiare in poco tempo un’attività faticosamente costruita e avviata nel tempo.

Per comunicare bene serve scegliere il giusto Tone of Voice

Quando si studia una strategia comunicativa, un argomento da non sottovalutare è il Tone of Voice. Il tono di voce, per farla breve, quell’insieme di dettagli che rendono un messaggio immediatamente riconducibile a un brand o ad una persona per caratteristiche, prima ancora che per contenuto.

Ovviamente, rimanendo sul piano puramente aziendale, non tutti possono ispirarsi nel proprio registro comunicativo ad Ikea o NeN, per le ragioni più disparate: può essere un settore specializzato dove l’ironia sarebbe poco capita od ostracizzata oppure, semplicemente, le attitudini e la storia personale portano il divulgatore molto lontano quel modo di comunicare.

Nonostante sia il trend comunicativo del momento, non sempre è necessario creare un senso di comunità tra i propri follower, come accade per le piattaforme alla Netflix o PrimeVideo. A volte basta semplicemente saper comunicare in maniera ordinata le proprie peculiarità, magari con un filo di calore in più del MIUR, senza rinunciare allo stesso rigore, se ci è proprio.

Determinare il Tone of Voice: una questione di autenticità

Taffo insegna da parecchi anni: anche chi è obbligato a misurarsi con la serietà e la compostezza può virare la sua rotta, se lo vuole davvero. L’operazione comunicativa di Taffo è in effetti stata salutata come una rivoluzione, e non sono mancate né mancano critiche al progetto. Il brand però ci credeva, Riccardo Pirrone pure, e così si è costruito un nuovo pezzo di branding tutto italiano, che ancora richiama curiosi e social media manager desiderosi di imparare.

Senza arrivare ad esempi che per alcuni possono sembrare estremi, ecco il mio consiglio per trovare il perfetto tono di voce: l’autenticità. Ho lavorato anni con piccole realtà che pensavano come un valore il farsi percepire come articolate e strutturate, salvo poi avere la stessa persona ad occuparsi del cliente dal primo contatto alla spedizione dell’ordine perché in azienda erano in 5, compresa la proprietà. Snaturarsi in questo modo snatura anche la percezione del cliente, che non sempre vuole dall’altra parte una gestione delle comunicazioni frazionata e zoppicante, nel maldestro tentativo di imitazione di una grande holding. Meglio essere sinceri, e spiegare la situazione: il valore percepito sarà maggiore e l’empatia generata sarà sicuramente più facilmente in grado di fidelizzare il tuo interlocutore.

Non sarai mai infallibile per cui rilassati, e ammetti l’errore

Che sia un messaggio pubblicitario dai risvolti imprevisti, un’email inviata alla persona sbagliata o uno scivolone durante un meeting, non stare a preoccuparti troppo: nessuno è esente da commettere errori, e il valore del tuo brand o del tuo progetto si misura nella capacità di reagire all’imprevisto, non di prevenirlo. Ammettere l’errore, scusarsi, analizzare il processo andato storto e correggere il tiro per il futuro è sicuramente il modo migliore per rafforzare il peso della tua comunicazione e, di conseguenza, la fiducia dei tuoi clienti.

Ricorda sempre le basi di una buona comunicazione:

  • Analizza il tuo brand, progetto o azienda e il tono delle tue comunicazioni.
  • Punta all’autenticità, che precede la percezione di unicità. [e fa anche rima!]
  • Sperimenta, sempre avendo ben chiari i tuoi obiettivi.
  • Se qualcosa va storto chiedi scusa, analizza e migliora il tuo processo comunicativo.

Hai bisogno di aiuto per identificare il tuo tone of voice? Scrivimi a fra.vergerio@gmail.com, possiamo pensarci insieme!