Newsletter: opportunità o riempitivo per caselle di posta desolate?

Lo ammetto, sono di parte: odio le newsletter. Le trovo generalmente irritanti, come i depliant nella cassetta della posta. [perché li stampiamo ancora?] Però sono anche iscritta a 4 o 5 appuntamenti periodici via email, anche bisettimanali, e ne sono molto felice. Addirittura, certi giorni attendo con ansia la notifica di ricezione. Contradditorio? Per niente, e qui sotto ti spiego perché.

Hai mai pensato a una newsletter per la tua attività?

La newsletter è la bestia nera di ogni reparto di marketing e comunicazione [sia che con “reparto” ci si riferisca a un gruppo di persone, sia che sia intesto il povero stagista jolly dotato di portatile del 2006 con caricato unicamente un vecchio Illustrator perennemente in crash e che comunque non saprebbe neanche usare.] Questo lungo inciso, forse in grado di smuovere dolorosi ricordi solo agli addetti ai lavori, è il cuore del discorso: tantissime aziende sono convinte che la newsletter sia un obbligo, un segno di dedizione, una dolorosa creazione da donare con fiducia ed energia al proprio pubblico, ma non ne capiscono il motivo.

A volte l’ansia da invio compulsivo è spinta da vecchi modelli di business, dalla comparazione esente da spirito critico verso le mosse di un competitor, dalla convinzione che non tutti siano attivi sul web, e che quindi sia necessario ricordare continuamente [e a volte anche in maniera molesta] la propria presenza. Spesso, o quasi sempre, questo approccio porta ad un ostacolo insormontabile: la fatica di trovare argomenti con cui riempire questo contenitore irrinunciabile.

Spiegami perché dovresti inviare la tua prossima newsletter

Con il tuo brand, la tua azienda o il tuo progetto ti occupi di formazione? Hai una vocazione divulgativa che necessita approfondimenti mirati e periodici? Il tuo pubblico o i tuoi clienti ti rivolgono spesso quesiti che richiedono una comunicazione strutturata? Hai un’offerta imperdibile [ma davvero, imperdibile] da comunicare? Stai lanciando un nuovo prodotto o servizio? Sarai presto presente a qualche fiera o evento, rilevante per il tuo settore? [sì, anche la tanto bistrattata Fiera della Porchetta nel piazzale dall’altro lato della strada può essere rilevante per la comunicazione, se lì puoi ottenere qualche vantaggio.]

Questo elenco non esaustivo e sempre in via di sviluppo, può rappresentare una base di pensiero per una comunicazione utile, felicemente accolta nelle inbox dei tuoi contatti. Se invece le tue motivazioni si arenano alla semplice presenza pubblicitaria, sappi che sarai considerato alla pari dei volantini che ancora intasano le cassette della posta [sì, mi infastidiscono davvero tanto]. Cliente avvisato…..

Regole Europee: chi ti ha autorizzato a scrivermi?

Ai sensi del regolamento europeo in materia di protezione dati personali (GDPR), per inviare comunicazioni elettroniche occorre acquisire preventivamente il consenso del destinatario.

GDPR, 24 maggio 2016

Ricordo bene l’ansia generalizzata all’alba dell’introduzione del famigerato GDPR: clienti che spendevano migliaia e migliaia di euro per introdurre nei propri sistemi informatici [spesso ridotti al mero sito web vetrina] complicati sistemi di verifica del rispetto della privacy dell’utente. Come accade sempre poi, negli anni la cosa si è risolta con un banale flag e una pagina riepilogativa delle condizioni di acquisizione e gestione delle informazioni [la famigerata privacy policy].

Così si è tornati al far west, per lo meno nelle aziende poco a loro agio con le procedure di raccolta e organizzazione dei dati: ogni email presente nella casella di posta aziendale può ancora essere valida per il database della newsletter. In realtà non funziona proprio così ed è bene tenerlo a mente: d’accordo il lasciare la possibilità della disiscrizione, ma attenzione che qualche utente ferrato in legge potrebbe dare del filo da torcere!

Quali sono le newsletter da seguire? Da chi posso prendere spunto?

Non posso di certo fare una lista qui: parlerei delle newsletter che seguo io e che, sono sicura, non incontrerebbero i gusti di tutti. Quello che posso dire è che seguo un paio di personalità note nel settore della comunicazione, per rimanere aggiornata e in costante formazione. Una dedicata al copywriting, per avere spunti creativi. Una dedicata ai libri e un paio di professionisti nei settori del giornalismo e della cultura, che mensilmente offrono spunti su cui riflettere. Poi, quella di un paio di brand che offrono sconti vantaggiosi online e che coniugano alcuni dei miei hobby con un buon risparmio economico. E un paio dedicate ai bambini, a metà tra lo spunto migliorativo e l’economia dei pannolini [nano due sta iniziando ad approcciare il vasino con risultati pessimi e notevole delusione per il mio proposito di tutela ambientale.]

Come? Ne ho nominate già 10? Devo dire però che non rinuncerei a nessuna, perché ognuna mi offre un valore [economico, personale, culturale o lavorativo] che mi può portare un vantaggio.

Ricapitoliamo. Una newsletter è utile se:

  • offre un vantaggio ai suoi iscritti.
  • è sottoscritta volontariamente.
  • è pensata per offrire un contenuto di valore.

Quali sono le newsletter che segui, e da cui magari vorresti prendere spunto? Vediamo di strutturarne una, efficace, insieme: fra.vergerio@gmail.com